Descrizione
Il “nuovo” Infermiere è colui che aiuta gli individui ad adattarsi alla malattia e alla disabilità cronica o nei momenti di stress. E’ il professionista che informa, che accompagna e che orienta le persone della comunità in condizioni di fragilità e/o di cronicità, operando in ambulatori infermieristici (nel progetto in questione due sono già stati individuati, uno presso l’ex Ospedale Vernetti di Locana e uno all’interno della struttura del Municipio di Ceresole Reale, coincidente con lo studio dei medici di famiglia; un terzo a Noasca), ma trascorrendo buona parte del suo tempo a lavorare al domicilio delle persone assistite. Non si sovrappone né si sostituisce, ma si integra con i professionisti che già rivestono importanti funzioni territoriali quali i medici di famiglia, i pediatri di libera scelta e gli operatori delle cure domiciliari dei distretti.
L’obiettivo è quello di mantenere e migliorare nel tempo l’equilibrio o lo stato di salute della comunità, aiutandola a evitare le minacce alla salute o ad adattarvisi. Sotto il profilo organizzativo il modello prevede che l’Infermiere di Comunità sia responsabile di una comunità, sviluppando il collegamento tra servizio sanitario pubblico, enti gestori delle funzioni socio assistenziali, enti locali, parrocchie, associazionismo, famiglie.
L’Infermiere di Comunità agisce sostanzialmente nelle seguenti aree:
- prevenzione primaria, cioè riduzione dei fattori di rischio di malattia attraverso l’educazione sanitaria, per esempio, su dieta, uso di alcol e tabacco, attività fisica, riduzione dei fattori di rischio per incidenti domestici
- prevenzione secondaria, attraverso la promozione di test ed esami mirati a diagnosticare precocemente le malattie
- prevenzione terziaria, concetto che racchiude tutti gli interventi utili a evitare le riacutizzazioni di malattie croniche
- interventi di assistenza infermieristica diretta in caso di necessità, per esempio contestuali alla visita programmata in accordo con i medici di famiglia e con gli operatori dei servizi di cure domiciliari dei distretti
L’obiettivo è quello di mantenere e migliorare nel tempo l’equilibrio o lo stato di salute della comunità, aiutandola a evitare le minacce alla salute o ad adattarvisi. Sotto il profilo organizzativo il modello prevede che l’Infermiere di Comunità sia responsabile di una comunità, sviluppando il collegamento tra servizio sanitario pubblico, enti gestori delle funzioni socio assistenziali, enti locali, parrocchie, associazionismo, famiglie.
L’Infermiere di Comunità agisce sostanzialmente nelle seguenti aree:
- prevenzione primaria, cioè riduzione dei fattori di rischio di malattia attraverso l’educazione sanitaria, per esempio, su dieta, uso di alcol e tabacco, attività fisica, riduzione dei fattori di rischio per incidenti domestici
- prevenzione secondaria, attraverso la promozione di test ed esami mirati a diagnosticare precocemente le malattie
- prevenzione terziaria, concetto che racchiude tutti gli interventi utili a evitare le riacutizzazioni di malattie croniche
- interventi di assistenza infermieristica diretta in caso di necessità, per esempio contestuali alla visita programmata in accordo con i medici di famiglia e con gli operatori dei servizi di cure domiciliari dei distretti
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Letzte Änderung: 30.11.2017 15:39:15